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Chiesa Parrocchiale di Sant'Antonio Abate

Chiesa Parrocchiale di Sant'Antonio Abate


Descrizione

La Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio Abate venne edificata nel 1748 su disegno dell’architetto Peruzzi, unicamente con le spontanee offerte dei parrocchiani. Scrisse l’allora parroco don Serra Madio “stata fatta con pure elemosine e fatiche di tutto il popolo. La somma, di cui come il tutto si vede nel libro Mastro, consiste, escluse le fatiche fatte, nella somma di lire 15.720, soldi 1, denari 8. (una lira = 20 soldi, un soldo = 12 denari)". Terminata nel 1754, venne consacrata il 29 settembre dello stesso anno da Monsignor Ignazio Della Chiesa, Vescovo di Casale. La parrocchiale realizzata a croce greca, a una sola navata e con quattro coretti, è lunga 30 metri, larga 20 ed e alta 14, per un volume di 6000 metri cubi. Le pitture artistiche che la ornano internamente sono del Rossetti/Ropetti. Possiede un pulpito in legno di noce ornato da cinque statue, con al centro S.Antonio con il porchetto e, ai lati, i quattro evangelisti. Ha sette altari, dei quali tre grandi: l’Altare Maggiore o del SS.Sacramento, consacrato nello stesso giorno della chiesa e dedicato a S.Antonio Abate, l’Altare dedicato a Sant’Orsola e l’Altare dedicato alla Madonna del Rosario. I quattro minori sono dedicati a Sant’Anna, S.Giuseppe, S.Luigi e S.Candido. L’altare di S.Candido conserva, dentro una busta d’argento collocata in una nicchia del muro e chiusa con inferriata e porticina a quattro chiavi, le reliquie del Santo, protettore del luogo, consistenti nel cranio, in due pezzi di ossa delle braccia ed in molta cenere. I banchi sono tutti di noce, fatti a spese e ad uso comuni, eccetto i primi due a destra e a sinistra, di rimpetto alla balaustra che, una volta, erano del feudatario. La balaustra è in marmo di Carrara, trasoprtato fino a Murisengo con i buoi della comunità. Tutti gli altari sono in scagliola.  La volta raffigura una visione del Paradiso con le gerarchie Celesti. La parrocchiale rappresenta uno dei migliori esempi di rococò piemontese.

ORGANO
L’organo è un Giuseppe Gadini del 1904 con 2 tastiere e pedaliera rettilinea completa e 1470 canne; la più lunga misura 4 metri e mezzo e la più breve 2 centimetri. Venticinque sono i registri che riproducono i suoni orchestrali. L'organo Gandini adotta ancora somieri a vento (trasmissioni meccaniche) e qualche registro diviso in bassi e soprani, mentre il pedale è esteso a 27 note reali. Fanno parte della prima tastiera: i registri classici di Principale, Flauto, Ancia e Voce blocco; alla seconda, le cui canne sono racchiuse in cassa espressiva, pochi registri, quali: Viola, Violini, Flauto e Ancia dolce. In precedenza esisteva un organo costruito agli inizi dell'Ottocento da Prestinari di Magenta, ma di esso non rimane che la monumentale cassa e cantoria.

Modalita di Accesso

Durante le funzioni religiose

Dove

Via Serramadio 19

Contatti

Telefono: 0141/993041
Pagina aggiornata il 03/09/2024 10:24:00

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